Salone del Mobile 2025: un viaggio affettuoso tra design e umanità

Se dovessi descrivere il Salone del Mobile di quest’anno con una sola parola, sceglierei “affettuoso”. Non solo per l’atmosfera accogliente che si respirava tra gli stand, ma per quel desiderio condiviso di avvicinare il design alle persone, renderlo più umano, più reale, più vivo.

Colorata, ironica, umana: è stata questa la cifra stilistica con cui abbiamo raccontato il nostro spazio. Un ambiente pensato non solo per essere guardato, ma vissuto. Sedute leggere, materiali riciclati che raccontano storie di seconda vita, palette cromatiche capaci di accendere l’anima degli spazi. E poi, tocchi ironici e dettagli inaspettati che strappano un sorriso, sorprendono, coinvolgono.

Abbiamo portato in scena parole come Tender, Ciop e Vully – no, non era uno scioglilingua, ma un vero e proprio vocabolario di emozioni trasformate in arredo. Ogni pezzo, ogni angolo, ogni texture voleva suggerire un modo nuovo di vivere la casa: più caldo, più accogliente, più “Connubia”.

In un momento in cui le tendenze sembrano rincorrersi senza sosta, il nostro obiettivo è rimasto chiaro: dare forma a spazi che parlano alle persone, che le fanno sentire a casa. Che siano angoli di comfort o veri e propri scenari di condivisione, ciò che conta è l’intenzione dietro il progetto.

E il Salone, come sempre, è stato anche un luogo di incontro. Un incontro di mani, di sguardi curiosi, di parole scambiate attorno a un tavolo, magari proprio il nostro. Grazie a chi è passato, a chi ha chiesto, ascoltato, toccato con mano. Insieme abbiamo creato qualcosa che va oltre il design: un momento condiviso.

Ora che le luci si sono spente e le porte si sono chiuse, ci portiamo a casa un’energia nuova. Ci vediamo fuori, nel mondo reale. Quello fatto di persone, relazioni e tantissime idee. Proprio come piace a noi.